In pittura il termine inglese still life si può tradurre in “natura morta”, una raffigurazione pittorica di oggetti inanimati; in fotografia ci sono poche variabili perché il soggetto in genere è fermo (still) e può sembrare difficile fare errori, ma la conoscenza tecnica generale (costruzione dell’ambiente e uso delle luci) è spesso più complessa.

Sicuramente c’è un tempo diverso per impostare l’inquadratura e la macchina fotografica, ma ci sono anche una serie di passaggi che devono essere calcolati durante la costruzione del set e prima dello scatto.

Nella fotografia di still life lo scopo è quello di creare un’immagine che metta in risalto il soggetto fotografato: questo può avvenire con la creazione di un’immagine puramente descrittiva, che racconti una forma singola o un insieme di oggetti e che sia piacevole da vedere, oppure attraverso la creazione di una foto più artistica, che abbia quindi un livello di descrizione concettuale o simbolico che aggiunga un significato al soggetto scelto. In entrambi la difficoltà tecnica nella realizzazione può variare a seconda dell’idea finale.

È un ramo della fotografia molto diffuso in pubblicità, in arte contemporanea e oggi anche sui social media dove viene amatorialmente e professionalmente utilizzata per descrivere il proprio stile di vita, le proprie passioni legate a moda, design e alla food culture.

Quello che invece fa veramente la differenza è la luce e a volte… i “colpi di fortuna”!