Devo moltissimo a mio padre… gli devo il lavoro che amo, l’averci sempre creduto e l’avermi sostenuta e spronata, gli devo la passione per l’arte e per la mia terra, gli devo una serie infinita di preziosi consigli che spesso non ho seguito, gli devo il silenzioso supporto nei momenti cruciali, la sua discreta presenza nei cambiamenti, le rumorose sveglie all’alba per ricordarmi gli impegni presi (con lui), le chiacchierate nel suo studio che la mamma chiama “confessionali”, l’avermi sempre lasciata libera di scegliere e di sbagliare (a parte quando si tratta di automobili!), le accese discussioni che si sono trasformate negli anni in confronto, le mille attività e i viaggi che ci ha fatto fare…

Mi è sempre stato detto che siamo molto simili, ma a me manca il suo rigore, la sua ferrea volontà, l’intransigenza verso se stessi… è uno degli ultimi galantuomini!